sabato 2 maggio 2020

La fantasia nel pensiero medievale e moderno-#STEP12

PENSIERO MODERNO
Il XVII secolo è uno dei momenti storici caratterizzato da molteplici fatti, tutti molto interessanti.
E' un periodo nel quale sono avvenuti grandi cambiamenti in ambito politico, culturale e scientifico.
E' questo il periodo dell'assolutismo in Europa (in particolare in Francia), del contrasto tra cattolici e protestanti, della decimazione della popolazione causata dalla peste e dell'introduzione del metodo scientifico con Galileo.
In questo periodo storico caratterizzato da questi cambiamenti, la fantasia entra prepotentemente in scena nell'ambito artistico con l'avvento del "Barocco", che pone l'accento sulle caratteristiche estrose e fantastiche delle manifestazioni artistiche,  e nell'ambito letterario e filosofico con autori come Hobbes e Vico.
Per Hobbes  la conoscenza si basa sulla sensazione che non c'è altro che movimento: dai corpi esterni cioè parte un movimento di pressione che si trasmette al cervello e al cuore da dove parte un contro-movimento, una reazione, stavolta dall'interno verso l'esterno, che mette in moto una facoltà tipica solo dell'uomo, la fantasia, che elabora un'immagine che va a sovrapporsi al corpo esterno da cui si è originato il movimento iniziale. Il movimento in realtà non dovrebbe produrre altro che movimento ma il fatto conoscitivo presenta una "qualità" che va oltre il meccanismo di azione e reazione del moto dei corpi:
«Tutte le qualità dette sensibili non sono altro nell'oggetto che le produce, che i diversi movimenti della materia con cui esso agisce variamente sui nostri organi. E in noi stessi, su cui essi esercitano la loro azione, essi non sono che vari movimenti, poiché il movimento non produce altro che il movimento. Ma la rappresentazione che essi suscitano in noi è opera della fantasia, sia che siamo desti sia che sogniamo.» 
PENSIERO MEDIEVALE
Il pensiero filosofico medievale è caratterizzato da un generale e importante ripensamento della tradizione classica, anche a causa delle domande poste  dalle tre grandi religioni monoteiste ( Cristianesimo, Ebraismo e Islamismo).
In Europa, lo sviluppo del Cristianesimo mette fine al pensiero ellenistico e dà inizio alla Patristica dalla quale si svilupperà il pensiero medievale.
 Mentre nel "Vecchio Continente" si diffondevano le idee di Platone,  l'Arabia mantenne viva la tradizione filosofica facente capo ad Aristotele. Tra le figure più importanti ricordiamo Avicenna e Averroè.
Di notevole rilievo, a partire dall'anno mille, sarà anche la nascita della filosofia scolastica, un sistema scolastico-educativo che grantiva un'uniformità di insegnamento e che si diffuse in tutta Europa e il cui padre è considerato l'abate Anselmo d'Aosta.
In generale, quindi, la filosofia nel Medioevo si concentra sulla dimensione teologica e sulla ricerca delle prove dell'esistenza di Dio. In questo clima culturale, la fantasia non riesce a trovare spazio nei pensieri dei filosofi.
La fantasia troverà la sua dimensione nel pensiero filosofico cinquecentesco  solamente con l'avvento del Rinascimento e del "primo martire del libero pensiero" Giordano Bruno.
In Bruno, la teoria dell'immaginazione si collega alla mnemonica: un sapere universale doe tutte le nozioni fanno capo a idee (topoi), cioè immagini che rimandano ad altre immagini e che la nostra fantasia riesce a cogliere nella loro affinità. La capacità di fornire immagini svolge il ruolo di una mediazione universale per la quale:" tutt forma ed è formato da tutto".
 

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