domenica 17 maggio 2020

Baumgarten e la fantasia-#STEP16


La fantasia nella speculazione filosofica ha sempre avuto un ruolo di rilievo, ma spesso non positivo: per molto tempo è stata condannata ad un ruolo di "gnoseologia inferior" rispetto alle facoltà più alte dell'intelletto in quanto conduceva a concezioni confuse in ambito morale.
Uno dei padri di questa visione è Cartesio, che nella "Sesta Meditazione" divide la "sostanza estesa", portata all'errore, dalla "sostanza pensante", tanto più perfetta quanto più si saprà tenere a bada la fantasia.
Un passo importante in direzione opposta è compiuto da Baumgarten, il quale indaga il campo estetico che diviene terreno critico per la fantasia.
Nella sua opera principale,"Aesthetica", pone un ordine tra le facoltà, dal carattere teologico interno ed esterno e afferma che ogni facoltà è legislatrice del proprio orizzonte tematico.
Questo vale anche per la fantasia, che si pone al centro di una scienza imperfetta dal punto di vista logico, ma perfetta per quanto concerne quello estetico: qui la fantasia gode di una totale autonomia conoscitiva, risultando essere il modo delle conoscenza più vicino ai poteri più intuitivi dell'anima.

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