domenica 19 aprile 2020

"Grammatica della fantasia"

Lo scorso 14 aprile si sono ricordati i 40 anni dalla morte di Gianni Rodari, scrittore italiano noto tra le altre cose per la sua capacità di interpretare il tema "fantastico" e per il suo essere uno dei principali teorici dell'inventare storie.
La sua opera principale in questo campo è sicuramente la "Grammatica della fantasia", pubblicata nel 1973 e unico testo non appartenente al genere narrativo ma dal contenuto teorico.

L'OPERA
Si tratta di un libro diviso in 45 capitoli che l'autore offre come dice lui stesso << a chi crede nella necessità che l'immaginazione abbia il suo posto nell'educazione>>.
Il titolo, tuttavia, appare paradossale. Come si possono dare delle regole ad un qualcosa che di solito le stravolge, le cambia? Per questo è presente anche un sottotitolo: introduzione all'arte di inventare storie.
E' un' arte per tutti, grandi e piccini, ma che è sicuramente più affine ai bambini che grazie alla propria fantasia possono far nascere storie incredibili.
Nell'opera sono presenti molti esempi pratici sperimentati da Rodari stesso e che danno il titolo a diversi capitoli come per esempio "Il falso indovinello" e "Insalata di favole":
Alla base della "Grammatica della fantasia" c'è l'idea che la creatività non è una qualità innata ma che può essere coltivata poichè creativa è <<una mente sempre al lavoro, sempre a far domande[...], capace di dare giudizi autonomi e indipendenti>>.
In un capitolo del libro, Rodari risponde in modo polemico al cosa serva inventare storie. L'autore afferma che le fiabe servono all'uomo completo perchè se una società basata sulla produttività necessita di fedeli esecutori, strumenti senza volontà, vuol dire che è fatta male e deve essere cambiata; e per cambiarla occorrono uomini creativi, che sappiano usare la loro fantasia. 

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