mercoledì 25 marzo 2020

La storia della "fantasia"-#STEP02

Come già accennato nei post precedenti (clicca qui per trovare el'etimologia completa) il termine fantasia deriva dal greco phantasia che a sua volta si origina da phantazo(faccio apparire) che sorge dallla radice di phaino(presento alla vista) o phanos(luce).

Nella letteratura italiana il primo ad utilizzare tale vocabolo fu  Bonvesin de la Riva, autore di origine lombarda la cui produzione letteraria annovera testi poetici e prosastici in lingua latina e in  volgare lombardo, nel XIII secolo nella sua opera intitolata "Volgari".

Le "Dictionnaire de la langue Francaise" fa risalire il primo utilizzo della parola fantasia  a Nicola D'Oresme, noto matematico, fisico, astronomo ed economista, vescovo, filosofo, psicologo e musicologo francese vissuto nel XIV secolo.

 Nella lingua italiana ci sono molti proverbi famosi riguardanti la fantasia. Due di questi sono:
  1. "Qualche volta la realtà supera la fantasia", utilizzato per indicare un avvenimento incredibile o che non ci si sarebbe aspettati potesse accadere;
  2. "I bambini hanno molta fantasia. Spesso immaginano il vero."
Entrambi i modi di dire ci fanno concentrare sul fatto che la fantasia è uno strumento per afforntare la realtà e come quest'ultima non sia così distante dalle nostre immaginazioni.

Si pensa che il termine fantasia derivi da Fantaso, uno dei figli di Ipno (il dio del sonno), al quale si attribuisce la comparizione di ogni oggetto inanimato nei sogni.

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